Erik Battaglia | Il libro dei Lieder. 1111 poesie tradotte off-line

Cover Il Libro dei LiederTitolo | IL LIBRO DEI LIEDER

Autore | Erik Battaglia

Editore | Analogon

Dati: 2014 | pp. 648 | ISBN 9788898630028 | brossura |

 


Con il testo tedesco a fronte e 45 tavole fuori testo

1111 traduzioni di poesie di Lieder, con il testo tedesco a fronte. Il numero (come nella raccolta di 1001 novelle) non fa che indicare la possibilità pressoché infinita di continuare con il racconto. In questo caso, oltretutto, il fine non è quello di rimandare, bensì di reiterare l’esecuzione, notte – o Liederabend – dopo notte, note dopo note.

I più importanti cicli di Lieder sono presentati qui nella loro interezza, insieme a un’alta percentuale di Lieder dei più grandi maestri: in media circa due terzi di quelli di Schumann, Brahms, Wolf, Mahler, Berg, oltre un terzo di quelli di Beethoven, Schubert e Schönberg. Rispetto alle precedenti opere antologiche in lingua inglese (The Fischer-Dieskau Book of Lieder, The Penguin Book of Songs) e italiana (Lieder, Vallardi), si è voluto e potuto dare molto più spazio al Lied novecentesco (Webern, Fortner, Killmayer, Reimann, Rihm), ma anche all’opera ancora assai sottovalutata di Robert Franz (quasi 60 Lieder) e di altri compositori minori.

All’indicazione del numero di traduzioni proposte, nel sottotitolo di questo volume, segue la specifica “off-line”. Non si può negare un certo intento polemico in questo dettaglio aggiuntivo. Negli ultimi anni si sono moltiplicate le risorse web che propongono, spesso per autocertificata partenogenesi e senza credenziali accreditate, traduzioni poetiche e versioni multilingue di testi poetici. La comodità e la rapidità di ricerca e consultazione, per tacere dell’opportunità di un copia e incolla immediato, rendono queste risorse impagabili (letteralmente) per una platea sempre crescente di fruitori appartenenti a ogni possibile categoria: interpreti, musicologi, società musicali, estensori di programmi di sala e booklet discografici, studiosi di altre discipline, musicofili – tutti accomunati da una fretta tecnologica che, come da proverbio, produce un cieco utilizzo del mouse. Alcuni tra i traduttori amatoriali o improvvisati reclamano persino il copyright sulle loro versioni: si dovrebbe, semmai, reclamare contro il “copywrong” di cui essi si sono arrogati il diritto. Ogni errore, svista, imprecisione, o marchiano malinteso poetico-grammaticale si moltiplica e diffonde geometricamente a ritmo di download passivo e coattivo, e quasi nulla si può con la fragile fionda della tradizione editoriale contro il Golia informatico, se non produrre un volume cartaceo pensato per una fruizione a lungo termine, rivolto sia ai lettori di poesie sia al pubblico e agli interpreti del Lied.

 

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