Titolo | I MÖRIKE-LIEDER DI HUGO WOLF. E ALTRI SCRITTI SU WOLF E SU MÖRIKE
Autore | Dietrich Fischer-Dieskau
Curatore | Erik Battaglia
Editore | Analogon
Dati: 2015 | pp. 262 | ISBN 9788898630158 | brossura |
Nel mezzo, centinaia di Liederabend wolfiani, alcuni dei quali assurti a leggendari: quelli con Sviatoslav Richter negli anni ’70 (a Budapest, Innsbruck e Monaco), quello con Moore a Salisburgo nel 1961. E, ovviamente, la discografia enciclopedica: per due volte l’opera omnia dei Lieder maschili di Wolf (prima con Moore, poi con Barenboim), i canzonieri, i Lieder giovanili, il ruolo di Tio Lukas in Der Corregidor, persino le opere orchestrali incise in veste di direttore. «La passione per l’opera affascinante e illuminante di Hugo Wolf mi ha accompagnato tutta la vita, da quando ovvero ne ho avuto per la prima volta contezza. Ciò che le devo da studioso e da fruitore è difficile da misurare… Solo gradualmente mi si sono dischiuse le toccanti rivelazioni che soltanto una tale arte filigranata può custodire.» Qui Fischer-Dieskau affronta l’arte di Wolf dal punto di vista del poeta, che è poi esattamente quello che faceva il compositore stesso. E il poeta è Eduard Mörike (1804-1875), il primo autore simbolista tedesco, così come Baudelaire in Francia. Il pastore di Cleversulzbach, uomo modesto e mite, fu nel contempo uno dei più grandi intellettuali europei dell’Ottocento. Pittore (proprio come Fischer-Dieskau), romanziere (il suo Maler Nolten racconta la storia di un pittore), conoscitore dei classici greci e latini (che tradusse), nella sua poesia coniugò la perfezione formale dell’idillio a una ricchezza emotiva senza precedenti, svelata per la prima volta ai lettori proprio grazie alla mediazione della musica di Wolf, due generazioni più tardi. A sua volta, Wolf trovò proprio grazie a Mörike (che con la musica ebbe sempre un rapporto privilegiato) la propria strada musicale, la peculiarità del suo stile, e dunque l’ultima nuova via del Lied tedesco stesso. I 53 Lieder composti di getto nel 1888 vengono qui analizzati con discrezione (a mezza voce, per così dire) e messi in relazione con l’idea poetica originaria, dopo una breve presentazione in parallelo del poeta e del suo compositore. In coda, altri scritti di Fischer-Dieskau che riflettono la sua predilezione di artista e studioso per l’arte di Wolf e per la parola poetica di Mörike, non ultima la cronaca di un fugace, memorabile incontro con il poeta Paul Celan, dopo un concerto a Parigi. Corredano il volume le traduzioni italiane delle poesie, la discografia wolfiana di Fischer-Dieskau, un catalogo ragionato dei Lieder composti su poesie di Mörike, riproduzioni di quadri e disegni del poeta e dell’autore.